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Festival della Politica 2019

Festival della Politica 2019

Nel 2019, rispondendo alle sollecitazioni di un anno particolarmente intenso sul piano della vita democratica del paese, il Festival della Politica ha dato vita a due distinte manifestazioni.

Dove va l’Europa

Il 26 maggio 2019, 28 Paesi vengono chiamati alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento Europeo. Il voto restituisce una situazione nuova e piena di interrogativi: in primo luogo a Bruxelles, dove si insedia una maggioranza profondamente rinnovata rispetto alla precedente, ma poi anche nel nostro Paese, dove il voto europeo muta i rapporti di forza tra le principali  compagini politiche del paese.
“Dove Va l’Europa” è stata una breve rassegna promossa dal Festival della Politica all’indomani delle elezioni, con il preciso scopo di analizzare questa nuova geografia della politica europea e nazionale. Organizzata da Fondazione Gianni Pellicani in collaborazione con Quorum e YouTrend, ha dato vita a 2 giornate (31 maggio e 1 giugno) nelle quali, nella cornice del chiostro del Museo M9 a Mestre, sociologi, studiosi e giornalisti hanno messo a confronto dati e proiezioni scientifiche che hanno aiutato a decifrare i risultati elettorali e ad immaginare gli scenari a venire.
Tra i relatori Alessandra Ghisleri, Ilvo Diamanti, Renzo Guolo, Lorenzo Pregliasco.

Il Festival di Settembre

Il tradizionale appuntamento di inizio autunno ha avuto luogo dal 5 all’8 settembre, con anteprima mercoledì 4. Al centro di questa edizione del Festival si sono collocati due temi: il nodo della sostenibilità ambientale e la riflessione sulle grandi trasformazioni internazionali avvenute nei trent’anni che ci dividono dalla caduta del Muro di Berlino.
Per approfondire questi temi con uno sguardo capace di superare i confini nazionali, il Festival ha ospitato relatori internazionali di primo piano, come Ségolène Royal, Miguel Angel Moratinos, Yves Mény. Complessivamente sono stati oltre settanta gli ospiti della nona edizione, provenienti dai mondi del giornalismo, della cultura, della politica e della ricerca: tra gli altri Massimo Cacciari, Ernesto Galli Della Loggia, Angelo Panebianco, Carlo Cottarelli, Ilvo Diamanti, Piero Fassino, Marco Damilano, Alessandra Ghisleri, Ezio Mauro, Nando Pagnoncelli, Alessandra Sardoni, David Allegranti. In apertura della manifestazione la lectio magistralis di Gian Enrico Rusconi, dal titolo “A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino. Come sta cambiando l’Europa”.
Consolidata la collaborazione con M9 e il CeSPI – Centro Studi di Politica Internazionale – il Festival ha anche dato vita, insieme a Quorum/YouTrend, ad alcuni workshop teorico-pratici dedicati all’approfondimento dei nuovi linguaggi e delle nuove tecniche della politica. Ulteriore nuova collaborazione, focalizzata sui temi della rigenerazione urbana, è stata quella con l’Ordine degli Architetti di Venezia: l’azione degli Architetti ha consentito il recupero e l’utilizzo temporaneo di un luogo strategico di Mestre come l’Ex Emeroteca di via Poerio.
Decine di migliaia di persone hanno partecipato a un festival dalle molteplici sollecitazioni, fortemente influenzato dall’attualità ma anche capace di riflettere su temi di grande spessore storico: il rapporto tra sapere umanistico e sapere scientifico, l’eterno tema dell’incontro-scontro tra le “due culture”, è stato l’oggetto di uno specifico ciclo di dibattiti, curato da Massimo Donà e Giulio Giorello, mentre con lo “Spazio Dante”, curato da Antonio Gnoli, un’ulteriore sezione monografica è stata dedicata alla rilettura del pensiero politico e sociale di Dante Alighieri.
Numeri da record si sono avuti anche nella comunicazione online, come sempre curata da Mab21: 450mila contatti su Facebook, quasi diecimila spettatori online, altre migliaia coinvolte nelle dirette Twitter.

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